La carriera di Gino Marinuzzi ebbe inizio il 15 aprile 1901 con un Rigoletto diretto in anomale circostanze al Teatro Massimo di Palermo e terminò il 24 aprile 1945, con una presentazione del Don Giovanni al Teatro Lirico di Milano, che a quel tempo ospitava la stagione della Scala distrutta da un bombardamento nell’agosto del 1943.
Carismatico direttore d’orchestra, concertatore di raffinata e articolata cultura e valido compositore, Gino Marinuzzi fu un grande protagonista della vita musicale della prima metà del Novecento.
Un grande signore della musica - di Gianandrea Gavazzeni
...Comunque la memoria delle esecuzioni da me ascoltate in età della ragione fu quella del periodo scaligero, dal ’30 al 1944-45. Ed ho ricordo di una sua Manon Lascaut con Gigli e la Caniglia, sempre alla Scala e delle opere di Strauss. Molto importante nella sua parabola interpretativa è stata la presenza di questo musicista e, sappiamo dai documenti e non da chiacchiere riportate, quale stima Strauss avesse di lui e come lo prediligesse tra i direttori italiani e anche non italiani. Marinuzzi è stato il primo a dirigere La donna senz’ombra, in Italia, all’Opera di Roma, alla Scala e poi la “prima italiana” che io ho sentito della Donna silenziosa. E Il cavaliere della rosa. Ho il ricordo di queste sue esecuzioni straussiane; erano un autore e un teatro congeniali alla sua natura, alla sua cultura europea e alla sua tecnica direttoriale. Non dimentichiamo quanto ha fatto per l’operismo italiano suo contemporaneo cominciando da Pizzetti...
Un musicista grande e singolare - di Riccardo Muti
Non ho conosciuto Gino Marinuzzi di persona.
Ne ho però sentito parlare da sempre, fin da quando ancora giovanissimo, accompagnavo al pianoforte gli allievi di canto di Maria Carbole al Conservatorio di Milano: spesso i suoi racconti sui direttori d’orchestra si soffermavano sul ricordo del Maestro Gino Marinuzzi e la sua voce si caricava allora di emozione.L’ascolto d’alcune vecchie registrazioni mi ha rivelato poi la sconvolgente modernità del suo far musica: ricordo ad esempio lo sgomento provato all’ascolto della sinfonia di Norma: la drammaticità e al tempo stesso l’eleganza del fraseggio, il nitore di certe sonorità dei violini. Tratti unici e caratteristici di una grande sensibilità artistica, di un temperamento appassionato, ma privo di enfasi esteriore.
Grandi musicisti e cantanti del passato mi hanno anche testimoniato la straordinaria potenza fascinatrice che Gino Marinuzzi emanava dal podio....